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Savoia

Se Torino fosse una donna, sarebbe una gran dama: elegante e sofisticata, mondana e desiderata, custode di pericolosi segreti e seduttrice esperta. E Casa Savoia, che di Torino è uno dei simboli più conosciuti, incarna in pieno questi tratti.

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Audaci (le malelingue direbbero superbi) e intraprendenti, i Cacciatori di questa Famiglia sono i protagonisti indiscussi delle gesta più rischiose e famose che costellano le cronache della Mistica e, al contempo, il fulcro del pettegolezzo che s’intreccia nei salotti dell’alta società: si sussurra conoscano a menadito il dedalo dei sotterranei della città, e che nelle loro biblioteche a Villa della Regina siano collezionati numerosi tomi sottratti all’Indice.
Alcuni mormorano siano gran maestri di società segrete, dotti alchimisti e devoti ai piaceri più decadenti nei momenti di noia tra l’ebbrezza di una Caccia e l’altra. Non è insolito che gli invidiosi imputino (sempre alle spalle) la loro ostentata ricchezza ai successi raggiunti nella padronanza dell’ Ars Regia , ma se è invero difficile credere che nei loro laboratori sia stato scoperto il segreto della Pietra Filosofale, è palese come abbiano saputo raffinare il processo atto a produrre la Polvere Nera: più di un Cacciatore Savoia s’è gettato alla carica contro un abominio armato dei suoi fidati corni pieni di pirica, per lasciare che fosse l’esplosivo a spaccare, tagliare e frugare nelle immonde carni di quelle creature.
Quel che pare evidente, al di là delle voci, è come essi siano invisi alla Santa Inquisizione, che perennemente cerca indizi e dettagli per poterli cogliere in fallo, fin’ora senza troppo successo. Diversamente l’
Impero sembra apprezzare l’aura di potere che circonda questi nobili, e il sodalizio tra queste due forze si è dimostrato fin’ora solido e portatore di stabilità per tutta la popolazione.
Le radici di Casa Savoia sono così antiche che si perdono nei meandri del tempo, tese tra le meraviglie dell’Oriente e i profumi della Provenza.
Acaja, Avenicci, Broglia, Camminacieli, Corvato, Della Selva, Del Vasto, Metauro, Rovonero e Solenero sono gli attuali detentori di questa potente e misteriosa eredità. Più di trenta anni or sono colui che li guidava, Amedeo di Savoia , Cacciatore Stupefacente, fu scelto da tutte le Famiglie come Primus Inter Pares, Capo dei Cacciatori e garante del Codice: sono le sue memorie quelle che leggerete in questi archivi, i ricordi e le note attraverso le quali imparerete a conoscere i difensori di Torino. Scelse come suo successore al vertice del Casato Guglielmo Solenero di Savoia , il Cacciatore Imperituro, e ancor oggi, sotto la sua amministrazione, svetta alto il loro nome e ancora più alto il loro onore.

© 2020 by Codex Venator Torino. Codex Venator è una campagna condivisa per Dungeons & Dragons 5° Edizione, creata da Andrea Lucca, Alex Melluso ed Enrico Romeo. L’ambientazione tratta temi quali razzismo; misoginia; violenza esplicita; estremismo religioso; esperimenti su creature viventi; abuso di potere; limitazioni alla libertà personale e occultismo. Non si tratta di un’ambientazione dalle tematiche leggere e, per questo motivo, è bene che la lettura sia riservata ad un pubblico adulto. In nessun caso gli autori di questi racconti, delle avventure di Codex Venator o di altro materiale da esso derivato intendono appoggiare o giustificare comportamenti illegali e lesivi della dignità delle persone.

Attenzione: i seguenti racconti contengono spoiler sulle sessioni di Codex Venator Torino e Codex Venator Milano

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