Attenzione: i seguenti racconti contengono spoiler sulla Stagione 1 di Codex Venator Torino e Codex Venator Milano
Diario di Caccia, 6 Giugno Anno 29 del Cacciatore Stupefacente
In questa buia notte le strade di Torino sono state macchiate di sangue innocente. I corpi di tredici guardie sono stati ritrovati tra i vicoli presso Via Po, squartati da armi di grandi dimensioni. L‘uso di tali armi fa pensare si tratti di umani. Mi riferiscono che la Guardia Imperiale sia già stata allertata. Se ne occuperanno loro.
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Seguendo le tracce degli assassini, è stato trovato un curioso ninnolo. Un orologio da taschino, con annesso carillon e un ritratto interno. Ricordo di averlo già visto. Ho esaminato i registri dei miei predecessori, trovando un legame: Giovanni Litta e la sua banda di Cacciatori. Scomparsi oltre un secolo fa durante una Caccia fallimentare e mai più rimembrati. Ho inviato i Cacciatori a Bra, per esaminare il cimitero e la villa abbandonata dei Litta. Diario di Caccia, 7 Giugno Anno 29 del Cacciatore Stupefacente
Devo ricordarmi di fare nuovamente pressioni sul Siniscalco. Bisogna accelerare i tempi sulla Bolla Imperiale di Obbligo della Cremazione.
Tornando alla Caccia, mi riferiscono come il cimitero fosse pieno di cadaveri rianimati. Classico. Mentre molti stavano facendo il loro lavoro, un gruppo particolare, sotto consiglio di Fausto dei Savoia, ha pensato bene di fare altrimenti. Muovendosi sulle mura che circondavano il cimitero, ha usato dei trucchetti magici per attirare gli stupidi abomini lontano dalla tomba della Famiglia Litta. Sostiene che affrontarli avrebbe rallentato inutilmente la Caccia. Vediamo quanto si divertirà quando gli comunicherò che dovrà tornare indietro a finire il lavoro ignorato.
Nella tomba è stato trovato un antico diario di Famiglia, ove, tra altri scritti di scarsa rilevanza, era indicata l’ubicazione della reggia di Famiglia.
Nella villa, Giovanni Litta era in attesa degli ospiti indesiderati. Si era confinato nella sala padronale, dal balcone della quale poteva scrutare l’arrivo del gruppo di Caccia. La sua scorta di abomini, probabilmente il suo vecchio gruppo di Caccia, era lì con lui.
Quando raggiunto, il traditore ha avuto l’ardire di definirsi un Cacciatore, e di sfidare i miei inviati ad un Duello d’Onore. Come se un abominio, un traditore, un pluriomicida, avesse dell’onore! Non so cosa pensare degli Archinto che si sono fatti avanti per accettare la sfida. Concedere un simile rispetto ad un essere tale mi fa ribrezzo.
Alfio Cavassa e Castore Olderici hanno deciso di accettare la sfida dell’abominevole Giovanni. Alfio ha incrociato lo stocco contro uno dei vecchi compagni di Caccia di Litta, anche lui caduto nelle fauci dell’eresia, uscendone infine vincitore. Castore invece ha affrontato lo stesso Giovanni, danneggiando il vessillo umano che lo ospitava. Sfortunatamente, il giovane non era un avversario all’altezza di poteri accumulati da un abominio in anni ed anni di corruzione da parte della Straordinaria Realtà. Quando Litta, ebbro di energia empia, ha posto fine al duello, gli altri Cacciatori si sono visti costretti ad intromettersi, portando a termine il lavoro.
Nella villa, dopo un’attenta perquisizione, sono stati trovate reliquie sacrileghe dalla natura ignota, ora sotto custodia. Gli Archinto, in virtù del primo sangue versato dai loro Cacciatori, hanno reclamato di poter esporre nei loro saloni l’incredibile falce utilizzata dal mostro.
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